Creata nel 2006, la statistica sulla variazione dell'occupazione non agricola ADP misura il numero di nuovi posti di lavoro non legati al settore agricolo creati nel mese precedente. Questo rapporto è considerato un anticipatore del molto più seguito report sui salari non agricoli, che viene pubblicato due giorni dopo, il venerdì. Viene perciò utilizzato per avere alcune indicazioni in merito ai Non-Farm Payroll, ma in più occasioni ha mostrato sostanziali divergenze riguardo ai valori di quest'ultimo.
Questo indicatore raccoglie numeri rilevanti per l'inflazione salariale, in particolare l'aumento dei prezzi dei compensi pagati ai dipendenti non agricoli. Quando le aziende e le imprese sono costrette a corrispondere salari più alti, i consumatori affronteranno verosimilmente rincari in tempi brevi, perciò l'inflazione salariale è considerata come un'indicazione preventiva sull'inflazione al consumo. Tendenze più elevate riscontrate in questo indicatore hanno solitamente un impatto positivo sulla valuta di una nazione, poiché l'inflazione salariale porta all'inflazione al consumo e l'inflazione al consumo è solitamente indice di di un'economia forte.
Il Beige Book raggruppa le informazioni regionali dalle sedi della Federal Reserve sulla forza dell'economia all'interno di ogni singolo territorio. Queste informazioni vengono raccolte due settimane prima delle riunioni di politica monetaria del FOMC (Federal Open Market Committee). Il FOMC utilizzerà il Beige Book per valutare le proprie future mosse sui tassi d'interesse.
PMI è l'acronimo di Purchasing Managers Index. Rilevato a Chicago, il PMI di Chicago essenzialmente rappresenta la regione del Midwest degli Stati Uniti, ed è condotto dalla National Association of Purchasing Managers (NAPM). Prima della pubblicazione del report, i responsabili degli acquisti della zona vengono intervistati in merito alla situazione attuale della loro azienda, in particolare se l'attività di approvvigionamento dell'impresa è inferiore, superiore o uguale a quella del mese precedente. La parola "attività" è intesa in riferimento a occupazione, inventario, prezzi, ordini, produzione, ecc. Comunemente, il valore di 50 viene considerato la soglia che separa espansione e recessione. Una lettura superiore a 50 segnala un'espansione economica all'interno della regione.
In un'indagine mensile, viene chiesto agli intervistati di valutare e misurare la forza attesa dell'economia. L'ottimismo dei consumatori avrà ovviamente un impatto positivo sulla forza o sulla debolezza di un'economia e, in definitiva, sulla valuta della nazione. Quando la fiducia dei consumatori è alta, anche l'acquisto di beni e servizi tende ad aumentare, stimolando così la crescita economica.
In un sondaggio mensile condotto dall'Università del Michigan, a 500 intervistati viene chiesto di valutare e misurare la forza attuale e attesa dell'economia. L'ottimismo dei consumatori avrà ovviamente un impatto positivo sulla forza o sulla debolezza di un'economia e, in definitiva, sulla valuta della nazione. Quando la fiducia dei consumatori è alta, anche l'acquisto di beni e servizi tende ad aumentare, stimolando così la crescita economica.
Gli ordini di beni durevoli di base riportano essenzialmente gli stessi dati degli 'ordini di beni durevoli', ad esclusione dei dati sui componenti relativi ai trasporti. Questo perché gli ordini di acquisto di componenti di aeromobili e automobili spesso osservano rapidi aumenti per limitati periodi di tempo: tali quote rischiano quindi di distorcere la tendenza generale. Pertanto, gli ordini di beni durevoli di base sono in genere più seguiti rispetto agli ordini di beni durevoli 'classici'. Gli ordini di beni durevoli di base sono una misura del valore totale degli ordini di acquisto effettuati da parte delle aziende produttrici per beni con una vita utile superiore ai tre anni. Questo indicatore è attentamente monitorato da trader e investitori principalmente per la sua natura predittiva. Quando il valore totale degli ordini di acquisto è superiore rispetto ai mesi precedenti, ci si può aspettare che le aziende produttrici siano spinte a soddisfare gli ordini in sospeso, il che comporterà con tutta probabilità un aumento dell'occupazione. Con la previsione quindi di un aumento della produttività e dell'occupazione come conseguenza diretta dell'aumento degli ordini di acquisto, diventa verosimile nei mesi successivi assistere ad un incremento del PIL (Prodotto Interno Lordo).
PCE è l'acronimo di Personal Consumption Expenditures; l'indice Core PCE dei prezzi è una misura dei tassi di inflazione al consumo, estrapolata dagli acquisti di beni e servizi. Essenzialmente, il PCE è molto simile al CPI (Consumer Price Index); la sottile differenza risiede nel fatto che il PCE misura il livello delle variazioni di prezzo dell'intera gamma di beni di consumo e dei servizi rivolti ai singoli consumatori (quindi non solo un paniere). Come nel caso di altri indicatori economici, il Core PCE Price Index esclude alcune statistiche rispetto all'indicatore classico. Nella fattispecie, parliamo di cibo ed energia, beni la cui volatilità degli acquisti su base mensile può distorcere le tendenze di fondo dei consumi. La Federal Reserve tiene in grande considerazione questo indicatore, al fine di avere una visione chiara dell'inflazione al consumo: motivo per cui questo dato è spesso sotto la lente d'ingrandimento di investitori e analisti.
Il Comitato della Camera degli Stati Uniti su modi e mezzi (House Committee on Ways and Means) ha condotto un'audizione per esaminare le possibili prove di una potenziale manipolazione valutaria osservata dai Paesi della regione asiatica. Cina e Giappone sono stati esaminati da vicino. Il comitato ha dato quindi un giudizio di merito su una possibile plausibile azione da parte degli Stati Uniti, e sulla sua natura.
Gli ordinativi di beni durevoli sono una misura del valore totale degli ordini di acquisto effettuati dai produttori per beni con una vita utile superiore a tre anni, ad esempio automobili e componenti, elettrodomestici, aeroplani e componenti, computer, ecc. Questo indicatore è attentamente monitorato da trader e investitori principalmente per la sua natura predittiva. Quando il valore totale degli ordini di acquisto è superiore rispetto ai mesi precedenti, ci si può aspettare che le aziende produttrici siano spinte a soddisfare gli ordini in sospeso, il che comporterà con tutta probabilità un aumento dell'occupazione. Con la previsione quindi di un incremento della produttività e dell'occupazione come conseguenza diretta dell'aumento degli ordini di acquisto, diventa verosimile nei mesi successivi assistere ad una crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo).
ECI è l'acronimo di Employment Cost Index, una misura dei tassi d'inflazione evinti da stipendi, salari e benefit pagati ai dipendenti non governativi. Un aumento del tasso d'inflazione salariale è considerato come positivo per la valuta di un Paese. Questo perché l'inflazione salariale è direttamente collegata all'inflazione al consumo; quando i datori di lavoro sono costretti a pagare salari più alti, i consumatori osserveranno un repentino aumento dei prezzi a compensazione. Gli investitori tengono d'occhio l'inflazione salariale come mezzo per misurare l'inflazione ai consumi attesa, che ovviamente influirà sul PIL (Prodotto Interno Lordo).
Ogni mese l'Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari pubblica un report relativo al numero di case vendute nel mese precedente. Le vendite di case esistenti e di nuove case hanno iniziato ad ottenere particolare attenzione da parte degli analisti a partire dall'inizio del 2007, quando negli Stati Uniti cominciò ad affiorare la crisi dei mutui subprime. La maggior parte dei trader vede le vendite di case esistenti come il report più importante tra i due.
Questa pubblicazione ci offre una panoramica trimestrale del prodotto interno lordo, di cui nei due mesi successivi seguiranno delle revisioni. Il prodotto interno lordo è considerato dalla maggior parte degli analisti l'indicatore più completo ed esaustivo della condizione economica complessiva di un Paese. Misura la somma di tutti i valori di mercato relativi ai beni e servizi finali prodotti in un Paese (a livello nazionale) in un determinato lasso temporale. Una tendenza in aumento osservata nel PIL di un Paese indica ovviamente che la sua economia sta migliorando. Di conseguenza, gli investitori stranieri sono più inclini a cercare opportunità d'investimento nei mercati obbligazionari e azionari di quella nazione. Non è raro osservare aumenti dei tassi di interesse a seguito di incrementi del PIL, con le banche centrali che dimostrano una maggiore fiducia nelle proprie economie in crescita. La combinazione di PIL in aumento e tassi d'interesse potenzialmente più elevati può portare a un incremento della domanda della valuta di quella nazione a livello globale. Il PIL viene quindi calcolato e riportato su base trimestrale come parte dei Conti Nazionali del Reddito e dei Prodotti (NIPA). I NIPA sono stati sviluppati e sono ad oggi gestiti dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio. I NIPA sono la raccolta più completa di dati disponibili su rendimento, produzione e distribuzione del reddito nazionale degli Stati Uniti. Ogni report sul PIL contiene quanto segue:
Oltre ai valori di base del PIL (Prodotto Interno Lordo), il governo rilascia anche il deflatore del PIL. Il report del deflatore del PIL ci consegna la differenza tra il PIL nominale e quello effettivo. Il report ci indica anche i tassi d'inflazione trimestrali annualizzati applicabili a tutte le attività economiche.
Il Federal Open Market Committee (FOMC), che è l'organo di governo della banca centrale statunitense, pubblica un report sui tassi di interesse otto volte l'anno. Probabilmente, tra tutti gli indicatori economici i più importanti sono quelli che riguardano le decisioni sui tassi di interesse. In effetti, in molti sostengono che gli altri indicatori economici vengano utilizzati dal trader medio solo come uno strumento per anticipare le future variazioni dei tassi d'interesse. La parte principale del report è composta dall'esposizione dei vari fattori economici che hanno influenzato la decisione sulla variazione (o sulla sua mancanza) del tasso di interesse a breve termine della nazione, noto anche come "fed funds rate". Il report include anche informazioni sulle future dinamiche dei tassi d'interesse. I tassi d'interesse a breve termine sono di enorme importanza per gli investitori che operano in tutti i principali mercati finanziari. Questo perché alti tassi d'interesse attirano gli investitori stranieri alla ricerca del massimo rendimento possibile a fronte del minor rischio possibile. Le banche centrali sono in primo luogo interessate alla stabilità dei prezzi. Se i tassi di inflazione sono in continuo aumento, anche i tassi d'interesse verranno rialzati nel tentativo di calmierare i prezzi. A livello globale, si dice che il rialzo dei tassi d'interesse attiri i flussi di investimenti esteri, che ovviamente, a loro volta, incrementano la domanda e il posizionamente della valuta di quella nazione su scala globale. C'è quindi una relazione tra inflazione e tassi d'interesse: un aumento dell'inflazione tende dunque a precedere tassi d'interesse più elevati, i quali si ripercuotono a loro volta in un incremento della domanda globale della valuta di una nazione.
L'Indice ISM manifatturiero è un rapporto mensile pubblicato dall'Institute of Supply Management che tiene traccia del volume di attività manifatturiera generato il mese precedente. I valori dell'indice sono compresi tra 0 e 100. Se l'indice ha un valore inferiore a 50, a causa di una diminuzione dell'attività, tende a indicare una recessione economica, in particolare se la tendenza prosegue per diversi mesi. Al contrario, un valore sostanzialmente superiore a 50 indica verosimilmente un periodo di crescita economica.
Questo indicatore manifatturiero, gestito dall'Institute of Supply Management, prende in esame 400 aziende con l'obiettivo di misurare l'inflazione dei prezzi nel settore manifatturiero. Viene quindi chiesto alle imprese se si è registrato o meno un rialzo dei prezzi dei materiali e dei servizi.
ISM è l'acronimo di Institute of Supply Management. L'indice Non Manifatturiero ovviamente si concentra sulla sezione non manifatturiera del settore dei servizi. Questo indice manifatturiero sembra essere attentamente monitorato dagli investitori in ciascuno dei principali mercati finanziari. Prima della pubblicazione del report, i responsabili degli acquisti vengono intervistati riguardo alla situazione attuale dei fattori economici rilevanti per la loro posizione, come nuovi ordini, inventario, produzione, occupazione, ecc. Investitori e analisti tendono a tenere d'occhio questo indicatore poiché spesso anticipa (come leading indicator) dati che verranno rilasciati in seguito. Questo perché i responsabili degli acquisti hanno un'ottica previsionale circa le prestazioni della loro azienda. Una lettura superiore a 50 di questo indicatore indica un'espansione economica, al contrario un valore inferiore segnala una contrazione.
Il report sulle vendite di nuove abitazioni ci indica il numero di nuove case di proprietà dei privati vendute o in vendita in un determinato periodo (generalmente viene rilasciato su base mensile). Gli economisti rilevano una correlazione tra la variazione dei tassi ipotecari e la vendita di nuove abitazioni; i dati sulle vendite di case tendono infatti a riflettere con un leggero ritardo le modifiche apportate ai tassi ipotecari. Inoltre, viene anche calcolato il numero di abitazioni in vendita in relazione ai prezzi di vendita correnti; questi numeri ovviamente influenzeranno a loro volta la costruzione di nuove case. Poiché il report sulle vendite di nuove abitazioni è spesso soggetto a profonde revisioni, i risultati mensili tendono ad essere considerati inaffidabili. Di conseguenza, l'impatto di questo indicatore sul mercato è solitamente trascurabile. Al contrario, gli investitori tendono a dare più credito al report sulle vendite di case esistenti che viene rilasciato a inizio mese.
Questo indicatore registra il numero totale di nuovi posti di lavoro non legati al settore agricolo creati in America nel mese precedente. È forse il più importante di tutti gli indicatori economici in termini di potenziale impatto immediato sul mercato valutario. La variazione dell'occupazione non agricola (indicata anche come report sui salari non agricoli) è particolarmente rilevante per via delle sue implicazioni in merito alla forza, o anche alla debolezza, dell'economia statunitense. Il numero di nuovi posti di lavoro è strettamente legato alla spesa dei consumatori, che a sua volta incide sul PIL (Prodotto Interno Lordo). Questo indicatore viene rilasciato il primo venerdì di ogni mese e contiene i dati del mese precedente. Tale report mensile è il primo del suo genere (relativo alle statistiche sul lavoro) ed è generalmente considerato un indicatore di difficile previsione. Gli investitori di tutti i principali mercati finanziari seguono molto da vicino questa pubblicazione e sono spesso costretti ad adeguare le proprie strategie di trading a causa del suo immediato impatto sul mercato.
Questo indicatore esamina la crescita trimestrale (annualizzata) nel settore non agricolo. Si analizza essenzialmente l'efficienza del lavoro per la produzione di beni e servizi. Questo report viene monitorato attentamente dagli investitori, poiché tende a offrire un'idea del potenziale inflattivo, dato che i maggiori costi dei produttori si riflettono quasi sempre sui prezzi al consumatore.
La spesa personale è una semplice misura dell'importo totale speso dai consumatori in un determinato periodo (mese) per beni e servizi. Poiché la spesa dei consumatori ha implicazioni di vasta portata sul quadro generale di un'economia, e considerando che nei Paesi sviluppati rappresenta indicativamente oltre la metà del PIL (Prodotto Interno Lordo), un aumento riscontrato nella tendenza di questo indicatore concorre ad avere un effetto positivo sulla valuta di una nazione.
Il tasso di disoccupazione, come si può supporre, misura il numero totale di cittadini disoccupati e che sono attualmente in cerca di lavoro. Poiché la spesa dei consumatori costituisce una fetta importante dello stato di un'economia, e coloro che sono occupati tendono a spendere di più rispetto ai disoccupati, una tendenza al ribasso in questo indicatore avrà un effetto positivo sulla forza economica complessiva di un Paese. Il report sulla disoccupazione è considerato da analisti ed investitori un indicatore 'in ritardo', il che significa che i dati riportati offrono pochi spunti in termini di proiezioni future. Come dato stand alone, quindi, questo indicatore non viene tenuto in particolare considerazione, come potrebbe invece suggerire il suo nome.
Questo indicatore è una misura che calcola la produzione oraria al netto l'inflazione o, in altre parole, la correlazione tra produttività e compenso orario. Un aumento della retribuzione oraria aumenterà ovviamente il costo unitario del lavoro; l'unico modo per compensare tale costo è incrementare la produttività oraria del lavoro. Tendenze positive riscontrate in questo indicatore sono solite influenzare positivamente l'economia di una nazione e quindi anche la sua valuta. Questo perché quando le aziende sono costrette a pagare di più per il lavoro (inflazione salariale), i consumatori noteranno presto anche un aumento dei costi (inflazione al consumo). Questo indicatore è importante per gli investitori, poiché l'inflazione salariale è spesso un precursore dell'inflazione al consumo, che a sua volta influenzerà il prodotto interno lordo, i tassi di interesse, ecc.
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